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I 5 errori più comuni da evitare assolutamente nella dichiarazione dei redditi


Quali sono i 5 errori più comuni che si devono evitare assolutamente quando si presenta la dichiarazione dei redditi se non si vuole rischiare un accertamento fiscale? Soprattutto con l’avvento della dichiarazione precompilata sono sempre di più i contribuenti che decidono di presentare il modello 730/2025 o il modello Redditi in autonomia. In questi casi bisogna fare molta attenzione ai dati che si inseriscono, a quelli che si vanno a modificare, ma anche a quelli inseriti dall’amministrazione tributaria perché gli errori potrebbero essere presenti anche in questi ultimi.

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L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti le dichiarazioni precompilate a partire dal 30 aprile. Non sarà possibile agire subito sui modelli, visto che come ogni anni i primi giorni sono lasciati solo per visionare i dati precompilati. Si dovrebbe, quindi, utilizzare i primi giorni di maggio per verificare i dati già inseriti prima di andarli a modificare o integrare. Sapere quello che si deve fare avendolo programmato, infatti, ci espone di meno al rischio di commettere errori.

Se si sceglie di non rivolgersi a un Caf o a un professionista abilitato bisogna arrivare alla compilazione del proprio modello non solo con le idee chiare, ma anche con un certo bagaglio di conoscenze che possono fare in modo di non cadere negli errori più comuni (che possono costare molto cari).

Occorre infatti massima attenzione nella compilazione della dichiarazione dei redditi perché eventuali errori fatti possono portare a delle conseguenze come multe e sanzioni, andando anche sul penale->/dichiarazione-redditi-fraudolenta-omessa-infedele-sanzioni-rischi].

Ma ecco quali sono i 5 errori da evitare assolutamente e come non commetterli.

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Errori nella dichiarazione dei redditi: cosa controllare

Ecco la buona notizia: grazie alla versione precompilata online dei modelli dichiarativi bastano pochi click per corre correggere gli errori o integrare i dati.

Attenzione però: fare la dichiarazione dei redditi precompilata non è sempre così facile e spesso conviene affidarsi alla consulenza di un esperto in materia fiscale per evitare di commettere errori o di dimenticare di inserire spese detraibili.

Quando si sceglie il “fai-da-te” è bene controllare quali dati sono stati inseriti dall’Agenzia delle Entrate all’interno del modello precompilato. Redditi, familiari a carico e spese da scaricare sono alcune delle informazioni da controllare in maniera scrupolosa per evitare di incorrere in cattive sorprese. Consigliamo, inoltre, di verificare in maniera abbastanza scrupoloso anche il numero di giorni di lavoro/pensione presenti nel quadro C per non rischiare di perdere alcune importanti detrazioni.

5 errori sulla dichiarazione dei redditi più comuni (e come evitarli)

Ecco 5 degli errori più comuni quando si fa la dichiarazione dei redditi e, soprattutto, quali sono gli accorgimenti necessari per evitare di sbagliare.

1) Buttare e perdere fatture e scontrini

Un impegno lungo eda rispettare tutto l’anno quello di tenere in ordine e conservare scontrini e fatture necessari per le detrazioni fiscali. Eppure, conservarli, insieme è necessario per beneficiare delle detrazioni fiscali e facilita di molto la verifica e la compilazione del modello.

Attenzione a conservare anche i documenti utili alla dichiarazione dei redditi degli anni passati, che potranno esser richiesti in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e dovranno essere utilizzati per dimostrare l’effettiva spettanza delle agevolazioni fiscali richieste.

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I documenti della dichiarazione 2025 dovranno esser conservati fino il 31 dicembre 2030.

2) Decidere di fare tutto da solo

Seguire le istruzioni per la compilazione redatte dall’Agenzia delle Entrate potrebbe non essere così facile.

Si tratta di un manuale tecnico che utilizza un linguaggio tutt’altro che semplice da comprendere per chi, di Fisco, non è esperto. Nonostante l’Agenzia delle Entrate guidi il contribuente nella compilazione e nella modifica dei modelli dichiarativi è senza ombra di dubbio vero che fare la dichiarazione dei redditi non è cosa da tutti.

Commercialisti e CAF sono una valida “alternativa” alla precompilata, soprattutto quando in ballo ci sono spese importanti da portare in detrazione.

Il consiglio è, in questi casi, di affidarsi alla consulenza fiscale e alla professionalità di esperti in materia. In questo caso sarà necessario preparare e consegnare tutti i documenti necessari per la compilazione del modello 730/2025 o del modello Redditi.

3) Fidarsi troppo del Fisco

Fisco amico, ma non troppo: se è vero che l’operazione precompilata viene pubblicizzata ogni anno come un successo dell’Amministrazione Finanziaria è bene sottolineare che spesso è la stessa Agenzia delle Entrate a commettere errori.

Gli errori nell’inserimento dei dati da parte del Fisco sono purtroppo possibili: negli anni scorsi si sono avute precompilate con genitori che si sono trovati improvvisamente senza figli, lavoratori che si sono trovati senza reddito e così via.

Uno degli errori più comuni è credere che l’Agenzia delle Entrate sappia realmente tutto di noi: così non è. Una volta effettuato l’accesso al proprio modello precompilato bisognerà prestare particolare attenzione alla correttezza dei dati indicati: dall’anagrafica, fino ad arrivare alle spese detraibili.

Proprio su queste, inoltre, si consiglia di prestare particolare attenzione, partendo dalle spese mediche e fino ad arrivare agli interessi passivi del mutuo o alle spese di ristrutturazione effettuate in condominio.

Se si nota che non sono stati indicati alcuni degli oneri detraibili sostenuti nel 2024 è possibile apportare le necessarie modifiche.

Modificare il modello precompilato comporta uno svantaggio rispetto ad accettarlo così com’è: si potrà esser soggetti a controlli preventivi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, se l’alternativa è rinunciare a detrazioni o deduzioni spettanti di diritto che consentono di risparmiare sulle tasse da pagare, tanto vale correre il rischio di essere tra i contribuenti nel mirino del Fisco.

4) Pensare sia facile «correggere» la dichiarazione dei redditi

Se una volta inviata la dichiarazione dei redditi ci si accorge di aver commesso degli errori è possibile correggerli. L’Agenzia delle Entrate, infatti, consente al contribuente di correggere autonomamente la propria dichiarazione dei redditi precompilata.

Hai sbagliato il 730 o il modello Redditi? In caso di errori e omissioni nella dichiarazione inviata, dal 25 giugno in poi, il contribuente è costretto necessariamente richiedere assistenza fiscale a un CAF o al proprio commercialista. In questo caso sarà necessario inviare un 730 integrativo ovvero utilizzare il modello Redditi correttivo: cambiano scadenze e tipologia di situazione soggettiva da considerare.

5) Dimenticare le scadenze

Riagganciandosi al paragrafo precedente, partiamo considerando quali sono le scadenze da rispettare per chi deve correggere il modello 730/2025 già inviato:

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  • entro la scadenza del 25 ottobre 2025 è possibile inviare il 730 integrativo ma solo quando la correzione e integrazione della dichiarazione comporta un maggior credito, un minor debito ovvero un’imposta invariata;
  • negli altri casi, ovvero se la correzione comporta una situazione di sfavore al contribuente bisognerà inviare il modello Redditi correttivo del 730 entro la scadenza del 31 ottobre 2025.

In ambedue i casi sarà obbligatorio passare per il tramite di un CAF o di un professionista.

Al netto dei due casi sopra elencati, uno degli errori più comuni è sicuramente quello di dimenticare la scadenza. Ricordiamo quindi di segnare in rosso sul calendario la data del 30 settembre 2025: è l’ultimo giorno in cui sarà possibile inviare il 730.

In caso di dimenticanze si potrà inviare il modello Redditi, che scade il 31 ottobre 2025, senza l’applicazione di sanzioni. In caso di ritardo maggiore sarà possibile regolarizzare la propria posizione con l’invio tardivo della dichiarazione dei redditi (entro il 2030 per quella relativa al 2024) beneficiando della riduzione delle sanzioni con ravvedimento operoso.



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