SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 23 aprile 2025. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO.
La seduta comincia alle 14.20.
Documento di finanza pubblica 2025.
Doc. CCXL, n. 1, e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta di mercoledì 16 aprile 2025.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Giaccone, ha svolto la relazione introduttiva e che nella seduta odierna la Commissione procederà all’espressione del parere di competenza.
Invita, quindi, il relatore a formulare la sua proposta di parere.
Andrea GIACCONE (LEGA), relatore, formula una proposta di parere favorevole, di cui raccomanda l’approvazione.
Walter RIZZETTO, presidente, avverte che i gruppi del M5S e del PD-IDP hanno presentato proprie proposte alternative di parere che saranno poste in votazione solo qualora fosse respinta la proposta di parere del relatore.
Valentina BARZOTTI (M5S), nel dichiarare il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere presentata dalla maggioranza, evidenzia come nel Documento di finanza pubblica e nella collegata proposta di parere della maggioranza non siano presenti elementi certi sulla qualità dell’occupazione.
Sottolinea inoltre come non si affronti nel Documento il tema dei salari, in particolare di quello minimo, del quale continua a mancare una normativa nazionale che ne fissi un livello minimo legale.
Lamenta l’assenza di interventi sul tema della sicurezza e della salute sul lavoro, rispetto al quale i dati pubblicati dall’INAIL per il primo bimestre 2025 restituiscono un quadro complesso.
Ritiene che le misure di sostegno ai redditi e di contrasto alla povertà non solo siano insufficienti ma addirittura controproducenti e che soprattutto esse non scalfiscano quello che è un vero e proprio record assoluto in tema di povertà.
È altresì assente il tema del Supporto Formazione Lavoro: in particolare, non è chiaro quanti siano realmente gli occupati che, a seguito di tali corsi, siano stati impiegati in attività lavorative.
Infine, evidenzia come non si affronti il tema dell’occupazione giovanile e si ignori che i giovani cercano sempre più di frequente lavoro all’estero per assenza di prospettive.
In conclusione, auspica, in particolare, che le annunciate spese in materia di difesa non siano effettuate riducendo le risorse per la spesa sociale.
Arturo SCOTTO (PD-IDP), nel dichiarare il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere presentata dalla maggioranza, evidenzia come la proposta alternativa presentata dal gruppo PD-IDP intenda quantomeno offrire un contributo, sul piano del dibattito pubblico, in tema di modello di sviluppo economico e sociale.
Richiama, in particolare, i dati evidenziati dalla Banca d’Italia che quantificano la spesa necessaria per il riarmo nazionale in un importo di 11 miliardi di euro, risorse che, se non saranno scorporate dal calcolo del deficit, peseranno sicuramente sulle risorse destinate a finanziare la sanità e la scuola pubbliche.
Rileva come dal Documento non emergano misure efficaci di contrasto alla cosiddetta «guerra commerciale» dei dazi scatenata dagli Stati Uniti né si coglie, dalle dichiarazioni della Presidente del Consiglio dei ministri Meloni, una strategia per contrastare efficacemente tale situazione.
Ricorda i principali punti che sarebbero stati concordati dalla Presidente del Consiglio dei ministri e che sarebbero sicuramente criticabili, quali il rinnovo dell’accordo sul gas liquido, i possibili investimenti di 10 miliardi di euro da parte di aziende italiane sul territorio statunitense (che potrebbero invece rivelarsi delle delocalizzazioni mascherate), l’impegno ad arrivare al 2 per cento di spesa pubblica nel settore della difesa, probabilmente acquistando – pare fino al 78 per cento – armi dagli stessi Stati Uniti.
Da ultimo, è assente una possibile tassazione nei riguardi delle grandi aziende tecnologiche americane.
In conclusione, ricorda che le stime di crescita sono a dir poco «stitiche» (0,6 per cento per il 2025 e 0,8 per cento nel 2026 e 2027) e che la produzione industriale addirittura è in calo da 25 mesi.
Anche rispetto al tema previdenziale manca una parola definitiva del Governo per quanto riguarda l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita previsto per legge.
Conclude auspicando una vera politica economica sostenuta da risorse aggiuntive rispetto a quelle del PNRR.
Francesco MARI (AVS) ritiene che lo spazio temporale della metà della legislatura rappresenti un tempo congruo per poter esaminare i risultati della politica economica adottata dal Governo.
Ritiene che sarebbe più onesto e democratico dichiarare che il modello economico-sociale adottato è quello che prevede un’occupazione precaria e povera, con l’utilizzo di molti contratti a tempo determinato, e con un’occupazione che finisce per essere non completamente legale a seguito del ricorso al «lavoro grigio».
Del resto, ritiene che sia difficilmente conciliabile un dato dell’1,4 per cento di crescita dell’occupazione con una riduzione dello 0,2 per cento delle ore complessive lavorate, di fatto rivelando che si tratta di una mera redistribuzione di ore lavorative con la stessa massa salariale. Non a caso – ricorda – il Governo, attraverso il cosiddetto «decreto bollette» è intervenuto per sostenere le famiglie e le piccole imprese.
In conclusione, dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.
Aboubakar SOUMAHORO (MISTO) sottolinea che i numeri, al di là dell’orientamento politico, confermano alcune verità che non emergono nella narrazione pubblica.
Ricorda che in una nota appena adottata il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Italia.
In secondo luogo, rimarca il tema della dipendenza energetica italiana che è un fattore che penalizza fortemente le imprese: chiede quindi di conoscere quale sia l’impatto sulle famiglie e sulle imprese del costo dell’energia, tema assolutamente rilevante, mentre l’attivismo del cosiddetto Piano Mattei sembra in realtà diretto a trovare nuove e più economiche fonti di approvvigionamento energetico.
Infine, vi è il tema del calo demografico e del sostegno alla famiglia: ricorda che vi sono intere aree del Nord Italia e città importanti del Sud che si stanno spopolando.
Rispetto a tali situazioni, il saldo attivo della popolazione è dovuto essenzialmente ai migranti che – ricorda – non sono solo braccia ma soggetti che rivendicano diritti.
In conclusione, pertanto, dichiara il proprio voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere del relatore, avvertendo che, se questa risulterà approvata, saranno precluse le proposte alternative di parere presentate dai gruppi del PD-IDP e del M5S.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 14.45.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.50.
COMITATO RISTRETTO
Mercoledì 23 aprile 2025.
Riduzione dei termini per la liquidazione del trattamento di fine servizio dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche e rivalutazione dei limiti di importo per l’erogazione rateale del medesimo trattamento.
C. 1254 Alfonso Colucci e C. 1264 Bagnasco.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.
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