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Borse oggi in diretta | Il Ftse Mib consolida il rialzo, il dollaro perde colpi dopo i dati macro Usa




Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Crescita dei mercati europei: Milano guida con Mediobanca e Montepaschi


Anche se i futures Usa hanno virato al ribasso dopo i dati macro americani e il dollaro ha annullato i guadagni sull’euro (la moneta unica vale 1,1405, -0,04%), a Piazza Affari l’indice Ftse Mib sale ancora dello 0,55% a 37.670 punti grazie al risiko bancario con Mps e Mediobanca ancora ben acquistate. In evidenza pure Recordati e Maire, questa post trimestrale.

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Il deficit commerciale americano relativo ai beni è salito a 162 miliardi di dollari a marzo, registrando un aumento del 9,6% rispetto a febbraio, superando le attese degli economisti a 142,8 miliardi. Il peggioramento è stato determinato da un forte incremento delle importazioni, cresciute di 16,3 miliardi su base mensile fino a 342,7 miliardi di dollari, a fronte di esportazioni salite solo di 2,2 miliardi (a 180,8 miliardi).

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Invece, l’indice nazionale dei prezzi delle abitazioni Case-Shiller è salito dello 0,4% a livello mensile a febbraio, dopo il +0,1% di gennaio. I prezzi delle case a livello nazionale sono aumentati del 3,9% su base annua, rispetto al 4,1% di gennaio. In miglioramento anche le vendite al dettaglio delle catene nazionali statunitensi nella settimana al 26 aprile, salite del 6,1% a livello annuale. Erano cresciute del 7,4% nella settimana precedente.

Ore 13:30 Il Ftse Mib riduce i guadagni, lo spread sale a 112 dopo l’asta di Btp

L’indice Ftse Mib si allontana dal massimo intraday e scambia a 37.602 punti (+0,37% alle 13:30), frenato da una manciata di titoli in rosso: Prysmian, Moncler, Stm, Amplifon e Interpump. I futures sull’S&P 500 e sul Nasdaq scendono mentre gli investitori valutavano una serie di risultati societari: bene la trimestrale di Honeywell, invece Coca-Cola ha annunciato un calo inferiore al previsto dei ricavi nel primo trimestre del 2025 e Hilton ha tagliato le previsioni di crescita dei ricavi per il 2025 a causa dell’indebolimento della domanda di viaggi.

Rendimenti in calo nell’asta di Btp

Lo spread Btp/Bund sale a quota 112,4 punti base dopo che sono scesi i rendimenti nell’asta in cui il Tesoro ha collocato l’importo massimo di 9,5 miliardi di euro spalmati su tre titoli. Nel dettaglio, Via XX Settembre ha assegnato 3,5 miliardi del Btp cinque anni luglio 2030 a un rendimento del 2,74% rispetto al 3,05% di fine marzo. Collocati anche 4 miliardi del nuovo decennale ottobre 2035 a un tasso del del 3,62%, livello più basso da febbraio, rispetto al 3,83% di fine marzo sul titolo con scadenza agosto 2035 e 2 miliardi del Ccteu aprile 2033 a un rendimento del 3,27%.
 

Ore 11:50 Ftse Mib sopra 37.700 con Mps e Mediobanca. L’euro accelera al ribasso: in Eurozona non c’è più fiducia

Con i futures Usa positivi (+0,30% quello sul Dow Jones e +0,21% quello sull’S&P500), i mercati azionari europei proseguono la seduta in crescita (Francoforte +0,72%, Parigi +0,02%, Londra +0,19% e Milano +0,79% a 37.763 punti alle 11:50 con Mps e Mediobanca i migliori dopo l’ops annunciata su Banca Generali, +1,66%; inoltre guadagno oltre il 2% Leonardo e Stellantis).

L’euro accelera al ribasso (-0,24% a 1,1382 dollari) e lo spread Btp/Bund sale a quota 111,85 punti base dopo che il sentiment economico nell’area euro è diminuito ad aprile, con l’indice sceso a 93,6 punti dai 95 punti rivisti di marzo, secondo i dati della Commissione Europea. Il dato è inferiore alla stima del consenso degli economisti a quota 94,5 punti. Anche l’indice di fiducia dei consumatori si è attestato a -16,7 punti, in peggioramento rispetto ai -14,5 punti precedenti, segnando il livello più basso degli ultimi 18 mesi. Un pessimo segnale che segue quello del clima di fiducia in Italia, sceso sia per i consumatori sia per le imprese ad aprile.

Ore 10:35 Il Ftse Mib consolida il rialzo con Mps e Stellantis. L’euro flette: scende la fiducia di consumatori e imprese in Italia

Milano consolida il rialzo (+0,59% a 37.686 punti con Mps e Stellantis che guadagnano il 3%; bene anche Leonardo e Mediobanca) anche se ad aprile sia il clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono scesi da 95 a 92,7 e da 93,2 a 91,5, rispettivamente. Tra i consumatori, ha notato l’Istat, si è visto un diffuso peggioramento delle opinioni, soprattutto quelle sulla situazione economica generale: il clima economico è calato da 93,2 a 89,6, il clima personale da 95,7 a 93,9, quello corrente da 97,9 a 95,4 e quello futuro cala da 91,1 a 89,1.

Con riferimento alle imprese, la flessione è risultata più marcata nei servizi che nell’industria. In particolare, il clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato è sceso da 94,3 a 91,4 e l’indice del commercio al dettaglio da 103,8 a 101,8. Invece, la crescita trimestrale del pil della Spagna è rallentata allo 0,6% nel primo trimestre del 2025, rispetto allo 0,7% rivisto degli ultimi tre mesi del 2024. Gli economisti si aspettavano un’espansione dello 0,7%. Su base annua, il pil spagnolo è aumentato del 2,8%, in decelerazione rispetto al precedente incremento rivisto del 3,3%. Dopo questi dati macro l’euro arretra dello 0,12% a 1,1396 dollari.

Ore 09:05 Il Ftse Mib sale con Leonardo e Mediobanca, spread stabile a 110: migliora la fiducia dei consumatori in Germania

Borse europee in rialzo in avvio di seduta. Francoforte segna un +0,49%, Parigi un +0,26%, Londra un +0,01% e Milano un +0,43% a 37.628 punti grazie alla fiducia dei consumatori tedeschi migliorata, nonostante il clima di incertezza dovuto alle tensioni sui dazi dell’amministrazione Trump.

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Migliora la fiducia dei consumatori in Germania
 

L’indice della fiducia dei consumatori è previsto in territorio negativo a -20,6 punti a maggio, ma in ripresa rispetto ai -24,3 punti (dato rivisto) del mese precedente, secondo il sondaggio dell’istituto di ricerca di mercato GfK e dell’Istituto di Norimberga per le decisioni di mercato. Gli economisti si aspettavano un dato peggiore a -26 punti.

Attesi rendimenti in calo nell’asta di 9,5 miliardi di euro di due Btp e del Ccteu a 7 anni

Lo spread Btp/Bund è poco mosso a 110,6 punti base. Sono attesi rendimenti in calo, al minimo di alcuni mesi, nel collocamento del Tesoro di 9,5 miliardi di euro di due Btp, tra cui il nuovo decennale primo ottobre 2035, e del Ccteu a 7 anni. Il 28 aprile in chiusura il rendimento del Btp a cinque anni, il primo luglio 2030, valeva 2,79% da confrontare con il 3,05% dell’asta di fine marzo, segnala Reuters. Il rendimento del decennale di riferimento, l’agosto 2035, valeva, invece, il 3,62%, ben al di sotto del 3,83% segnato in asta sempre a fine marzo sul titolo primo agosto 2035. 

A Milano bene Banca Generali, Mediobanca, Unicredit, Prysmian, Leonardo e Maire

Sul listino milanese il titolo Banca Generali sale ancora dello 0,68% a 51,65 euro dopo che il 28 aprile ha guadagnato il 5,2% con Mediobanca (+2,81% a 17,94 euro) che ha annunciato un’ops usando come moneta di scambio il suo 13% detenuto in Generali (stabile a 31,6 euro), in una controffensiva all’ops lanciata su Piazzetta Cuccia da Banca Mps. Fonti vicine al dossier hanno detto che l’offerta non ostacola l’ops di Mps (+1,50% a 7,43 euro), anzi ne rafforza la valenza industriale.

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Il cda di Generali, riunitosi il 28 aprile per formalizzare la nomina di Philippe Donnet come ceo e di Andrea Sironi come presidente per un nuovo mandato di tre anni, ha preso atto della comunicazione di Mediobanca ma la sua offerta non è stata discussa nella riunione. Mentre Banca Generali ha dichiarato che l’offerta non è stata concordata e che un’analisi più dettagliata è in corso.

Invece, Unicredit (+1,14% a 52,33 euro) ha rinviato il cda sui conti del trimestre dal 6 all’11 maggio e Pirelli (+0,11% a 5,37 euro) ha verificato il venir meno del controllo sulla società da parte del socio cinese Sinochem ai sensi del principio contabile Ifrs 10. Il tema della verifica era stato sollevato dal collegio sindacale e dal management a seguito dell’emanazione del Dpcm Golden Power.

Da monitorare, inoltre, Recordati (+0,04% a 49,06 euro), che ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 680 milioni di euro, in rialzo dell’11,9% rispetto al primo trimestre del 2024 o del 7,2% escludendo il contributo di Enjaymo di 31,9 milioni e a cambi costanti, ha varato il piano al 2027 con proiezioni di ricavi tra 3 e 3,2 miliardi, di ebitda tra 1,14 e 1,225 miliardi e di utile netto rettificato tra 770 e 820 milioni.

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Le previsioni a medio termine di Recordati sono sostanzialmente in linea con il consenso, escludendo potenziali operazioni di M&A che, secondo Jefferies, potrebbero aggiungere circa 140-320 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo di ricavi. «Come previsto, saranno le malattie rare a trainare la maggior parte della crescita del fatturato, con un cagr 2024-2027 del 17%-20% a tasso di cambio costante, mentre Specialty & Primary Care cresceranno di circa 3,5%-4,5%», ha aggiunto Jefferies, ribadendo il rating hold e il prezzo obiettivo a 53 euro sull’azione. Target price che, invece, Berenberg ha limato da 76 a 75 euro su Prysmian (rating buy; +0,71% a 48,39 euro). Acquisti anche su Leonardo, in crescita del 2,60% a 45 euro.
 

Spunta un +0,51% a 16,89 euro Amplifon che ha perfezionato l’acquisizione di due aziende, Safe in Sound Hearing e Sish Tucson, che possiedono complessivamente 24 negozi in Arizona, negli Stati Uniti, il più grande mercato mondiale nel settore hearing care. Le due società hanno ricavi annui combinati superiori ai 15 milioni di dollari. Entrambe le aziende, appartenenti alla stessa proprietà, rappresentano il quarto maggiore franchisee di Miracle-Ear, il marchio attraverso il quale il gruppo Amplifon opera negli Stati Uniti tramite negozi diretti e in franchising. A seguito di quest’acquisizione, il network di Miracle-Ear negli Stati Uniti supera i 420 punti vendita diretti, che si aggiungono ai circa 1.200 franchisee. 

Diverse, infine, le assemblee degli azionisti attese in giornata: quella di A2A, di Brunello Cucinelli, di Finecobank, di Interpump, di Recordati, di Unipo, di Brembo e di Industrie De Nora. Quanto a Maire (+4,86% a 8,85 euro) riunisce il cda sui conti del primo trimestre del 2025.

Ore 07:45 Europa attesa poco mossa, il Brent cade verso 64 dollari

Borse europee attese poco mosse (+0,02% il future sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta, in linea con i futures statunitensi (+0,08% quello sul Dow Jones e +0,04% quello sull’S&P500). Il presidente americano, Donald Trump, intende attenuare l’impatto dei dazi sulle auto prodotte all’estero, impedendo che si accumulino ad altre tariffe da lui imposte e alleggerendo alcuni dazi sui componenti esteri utilizzati per la produzione di veicoli negli Usa, secondo il Wall Street Journal. Così le case automobilistiche che pagano i dazi non saranno soggette anche ad altre tariffe, come quelle su acciaio e alluminio. La decisione sarebbe retroattiva, ciò significa che le case automobilistiche potrebbero essere rimborsate per tali tariffe già pagate. Infatti i dazi del 25% sulle auto prodotte all’estero sono entrate in vigore all’inizio di aprile.

Raffica di dati macro, focus sulla fiducia

L’euro scende dello 0,22% a 1,1384 dollari in attesa alle 8 dell’indice sulla fiducia dei consumatori a maggio della Germania (precedente: -24,5 punti), alle 9 del pil del primo trimestre preliminare della Spagna (precedente: +0,8% trimestre su trimestre) e dell’inflazione armonizzata ad aprile preliminare (precedente: +2,2% anno su anno), alle 10 dell’indice sulla fiducia dei consumatori ad aprile (precedente: 95 punti) e dell’indice fiducia delle imprese manifatturiere ad aprile (precedente: 86 punti), entrambi in Italia.

Mentre alle 11 tocca alla massa monetaria M3 a marzo (precedente: +4% anno su anno) dell’Eurozona, all’indice sulla fiducia economica ad aprile (precedente: 95,2 punti), sulla fiducia dell’industria sempre ad aprile (precedente: -10,6 punti), sulla fiducia dei servizi ad aprile (precedente: 2,4 punti), sulla fiducia dei consumatori ad aprile finale (preliminare: -16,7 punti). Invece alle 12 è previsto il fatturato industriale a febbraio in Italia (precedente: +3,8% mese su mese, +1,7% anno su anno), alle 14:55 l’indice settimanale Redbook (precedente: +7,4% anno su anno) degli Stati Uniti, alle 15 l’indice Case Shiller a febbraio (precedente: +4,7% anno su anno), alle 16 l’indice sulla fiducia dei consumatori ad aprile (precedente: 92,9 punti). Diversi gli esponenti della Bce che parlano: alle 9 Cipollone, alle 09:40 Donnery e alle 16 Holzmann.

Il prezzo del Brent cade verso 64 dollari al barile

I prezzi del petrolio scendono poiché gli investitori hanno ridotto le aspettative di crescita della domanda a causa della continua guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, le due maggiori economie mondiali. I futures sul Brent arretrano dell’1,16% a 64 dollari al barile e quelli sul Wti dell’1,27% a 61,26 dollari al barile. Entrambi i benchmark sono scesi di oltre un dollaro lunedì 28 aprile. «I mercati stanno monitorando da vicino i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, consapevoli che il deteriorarsi delle relazioni tra le due maggiori economie mondiali potrebbe spingere l’economia globale verso una recessione», ha dichiarato Priyanka Sachdeva, analista senior presso Phillip Nova.

«La mancanza di fiducia nella domanda futura e l’assenza di segnali concreti di ripresa della domanda nella Cina continentale continueranno a pesare sui prezzi del petrolio», ha aggiunto Sachdeva. Il 28 aprile Barclays ha ridotto di 4 dollari la sua previsione per il prezzo del Brent nel 2025 a 70 dollari al barile, citando l’elevata tensione commerciale e un cambiamento nella strategia produttiva dell’Opec+ come fattori determinanti di un surplus di offerta di 1 milione di barili al giorno. Diverse nazioni membri dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati proporranno un’accelerazione degli aumenti di produzione per il secondo mese consecutivo a giugno, secondo Reuters. Quindi è probabile una diminuzione rilevante dei prezzi del petrolio se i Paesi esportatori aumentano la produzione.

A Milano occhio a Banca Generali, Mediobanca, Mps, Generali, Unicredit, Pirelli, Recordati, Prysmian e Maire

Sul listino milanese attenzione al titolo Banca Generali che ha guadagnato il 5,2% dopo che Mediobanca ha annunciato un’ops usando come moneta di scambio il suo 13% detenuto in Generali, in una controffensiva all’ops lanciata su Piazzetta Cuccia da Banca Mps. Fonti vicine al dossier hanno detto che l’offerta non ostacola l’ops di Mps, anzi ne rafforza la valenza industriale.

Leggi anche:

Il cda di Generali, riunitosi il 28 aprile per formalizzare la nomina di Philippe Donnet come ceo e di Andrea Sironi come presidente per un nuovo mandato di tre anni, ha preso atto della comunicazione di Mediobanca ma la sua offerta non è stata discussa nella riunione. Mentre Banca Generali ha dichiarato che l’offerta non è stata concordata e che un’analisi più dettagliata è in corso.

Invece, Unicredit ha rinviato il cda sui conti del trimestre dal 6 all’11 maggio e Pirelli ha verificato il venir meno del controllo sulla società da parte del socio cinese Sinochem ai sensi del principio contabile Ifrs 10. Il tema della verifica era stato sollevato dal collegio sindacale e dal management a seguito dell’emanazione del Dpcm Golden Power.

Da monitorare, inoltre, Recordati, che ha chiuso il primo trimestre del 2025 con ricavi pari a 680 milioni di euro, in rialzo dell’11,9% rispetto al primo trimestre del 2024 o del 7,2% escludendo il contributo di Enjaymo di 31,9 milioni e a cambi costanti, ha varato il piano al 2027 con proiezioni di ricavi tra 3 e 3,2 miliardi, di ebitda tra 1,14 e 1,225 miliardi e di utile netto rettificato tra 770 e 820 milioni.

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Le previsioni a medio termine di Recordati sono sostanzialmente in linea con il consenso, escludendo potenziali operazioni di M&A che, secondo Jefferies, potrebbero aggiungere circa 140-320 milioni di euro per raggiungere l’obiettivo di ricavi. «Come previsto, saranno le malattie rare a trainare la maggior parte della crescita del fatturato, con un cagr 2024-2027 del 17%-20% a tasso di cambio costante, mentre Specialty & Primary Care cresceranno di circa 3,5%-4,5%», ha aggiunto Jefferies, ribadendo il rating hold e il prezzo obiettivo a 53 euro sull’azione. Target price che, invece, Berenberg ha limato da 76 a 75 euro su Prysmian (rating buy). 

Diverse, infine, le assemblee degli azionisti attese in giornata: quella di A2A, di Brunello Cucinelli, di Finecobank, di Interpump, di Recordati, di Unipo, di Brembo e di Industrie De Nora. Quanto a Maire riunisce il cda sui conti del primo trimestre del 2025. (riproduzione riservata)



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