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Chi sono i due nuovi ministri tedeschi che gestiranno la transizione energetica e le politiche di mobilità


Katherina Reiche e Patrick Schnieder saranno le figure di punta del nuovo governo tedesco guidato da Friedrich Merz. I due esponenti della Cdu assumeranno rispettivamente la guida del ministero dell’Economia e del ministero dei Trasporti, come annunciato ufficialmente da Merz, futuro cancelliere e presidente della Cdu, insieme a Markus Söder, leader della Csu e presidente della Baviera.

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Le nomine rientrano nella composizione del prossimo esecutivo di Grosse Koalition, che vedrà l’alleanza tra Unione (Cdu-Csu) e Spd, con un totale di diciassette ministri: dieci per l’Unione (divisi in sette alla Cdu e tre alla Csu) e sette socialdemocratici. Dopo giorni di indiscrezioni circolate nei palazzi della politica berlinese, l’ufficializzazione dei nuovi incarichi segna una tappa decisiva nella definizione del nuovo assetto di governo che vedrà la luce il prossimo 6 maggio con la votazione del cancelliere.

KATHERINA REICHE, UNA CARRIERA TRA POLITICA E INDUSTRIA ENERGETICA

La nomina di Katherina Reiche a ministro federale dell’Economia rappresenta una scelta all’insegna della continuità sul tema energetico, cardine della precedente gestione affidata a Robert Habeck. Cinquantunenne originaria del Brandeburgo, Reiche vanta un solido percorso tanto nel mondo politico quanto in quello economico. Dopo aver militato nella Junge Union nel 1992, è entrata in Parlamento nel 1998, rimanendo deputata fino al 2015 e assumendo ruoli di rilievo come vicecapogruppo e sottosegretario di Stato ai ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti.

Abbandonata la politica attiva, Reiche si è distinta nel settore energetico, ricoprendo incarichi apicali prima presso il Verband kommunaler Energien e poi alla guida della Westenergie AG, società nata dall’integrazione delle attività di distribuzione di Innogy, acquisita da Eon. Sotto la sua leadership, Westenergie ha visto crescere il fatturato da 5,9 a 8,7 miliardi di euro in pochi anni, accompagnato da un raddoppio degli utili operativi e investimenti superiori a 1,5 miliardi di euro nella modernizzazione e digitalizzazione delle infrastrutture. Una gestione dinamica che ha rafforzato il profilo di Reiche, considerata oggi una delle manager più influenti del panorama energetico tedesco.

IL DECLINO DEL SUPERMINISTERO DELL’ECONOMIA

Nonostante la competenza di Reiche sui temi energetici (che restano centrali nella politica tedesca), il futuro ministero dell’Economia appare ridimensionato rispetto al passato. Secondo il quotidiano Handelsblatt, la riorganizzazione promossa da Merz trasformerà quello che un tempo era un “superministero” in un organismo dalle competenze limitate. Settori strategici come la protezione del clima, la digitalizzazione e l’astronautica verranno trasferiti ad altri dicasteri, lasciando al ministero dell’Economia funzioni più tradizionali: politica economica interna, gestione energetica e commercio estero.
La scelta riflette una precisa volontà politica: concentrare l’azione governativa in strutture più specializzate e snellire il potere di alcuni ministeri a favore di una gestione più settoriale e coordinata. Tuttavia, questa ridefinizione comporta anche rischi, come quello di privare l’Economia di un ruolo guida nei processi di innovazione e internazionalizzazione che saranno cruciali per il futuro della Germania.

IL SETTORE ENERGETICO PLAUDE ALLA NOMINA DI REICHE

Intanto però Reiche incassa il plauso delle imprese energetiche. Primi a congratularsi i dirigenti del Bundesverband Erneuerbare Energie (BEE). “Il BEE accoglie con favore che sia stata trovata una candidata esperta per il ruolo di ministra dell’Economia e dell’Energia in Katherina Reiche”, ha dichiarato la presidente dell’associazione Simone Peter, sottolineando come la neoministra abbia maturato “competenze approfondite sia nelle sue posizioni politiche e governative, sia nei ruoli dirigenziali in ambito economico e associativo, fino all’attuale presidenza del Consiglio nazionale per l’idrogeno del governo federale”. Peter ha aggiunto che Reiche lavora da tempo per una transizione energetica di successo.
Anche il Bundesverband der Energie- und Wasserwirtschaft (BDEW) ha espresso apprezzamento per la nomina, con la direttrice generale Kerstin Andreae che ha definito Reiche “un’esperta affermata in politica energetica”, in grado di comprendere “le sfide sia dal lato politico che da quello economico e associativo, consapevole dell’importanza del dialogo”.

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PATRICK SCNIEDER, UNA NUOVA GUIDA PER LA MOBILITÀ TEDESCA

Al timone del ministero dei Trasporti ci sarà Patrick Schnieder, esponente Cdu proveniente dalla Renania-Palatinato. Cinquantasei anni, avvocato di formazione, Schnieder siede al Bundestag dal 2009, eletto nel collegio di Bitburg, cittadina nel profondo Ovest della Germania non lontana dal confine con il Lussemburgo. Nella scorsa legislatura ha rivestito il ruolo di segretario parlamentare del gruppo Cdu-Csu, entrando nella cerchia ristretta dei collaboratori di Merz.
Pur non avendo una lunga esperienza nella commissione Trasporti, Schnieder sarà chiamato a gestire un compito di enorme responsabilità: l’amministrazione del fondo speciale per le infrastrutture, che prevede uno stanziamento straordinario di 500 miliardi di euro, destinati principalmente alla riqualificazione della rete ferroviaria e dei ponti. La sua nomina indica la volontà del governo di imprimere una svolta pragmatica e fortemente orientata agli investimenti infrastrutturali.

MOBILITÀ ELETTRICA E INCENTIVI IN DISCUSSIONE

Uno dei dossier più delicati che Schnieder dovrà affrontare riguarda il futuro della mobilità elettrica. Sebbene il nuovo accordo di coalizione non preveda esplicitamente nuovi bonus all’acquisto di veicoli elettrici, l’intenzione del governo è quella di lavorare a un pacchetto di sostegno per l’industria automobilistica. Lo ha confermato il deputato socialdemocratico Sebastian Roloff, precisando che Unione e Spd definiranno misure ad hoc che potrebbero includere la reintroduzione di incentivi o agevolazioni fiscali.
Centrale sarà anche il potenziamento della rete di ricarica elettrica e l’introduzione di sgravi sui prezzi dell’elettricità, strumenti ritenuti fondamentali per favorire la transizione verde della mobilità. Tutte iniziative che si inseriscono in un quadro più ampio di riforme, destinate a essere avviate sotto la guida di Friedrich Merz, la cui elezione a cancelliere sarà formalizzata il 6 maggio prossimo, salvo improbabili sorprese.



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