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Da Totò fino a Croce pronti eventi e show per la festa di Napoli


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È ancora in divenire il programma «perché – racconta il prefetto e presidente del Comitato nazionale Neapolis 2500 Michele di Bari – ci sono al vaglio ancora almeno 20 eventi che stiamo valutando». Intanto però è pronto il logo del Comitato nazionale: una “N” che ondeggia e sovrasta la scritta “Napoli Musa”, città ispiratrice. Una “N” a simulare un’onda marina, quella degli eventi che diffonderanno l’immagine di Napoli nel mondo in occasione dei suoi 2500 anni mettendo assieme e avvolgendo, proprio come fa un’onda, tutte le arti che fanno di Napoli una capitale: dalla cultura al teatro, dalla scienza al dialogo tra i popoli.

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In Prefettura viene tratteggiato il primo pezzo del programma nazionale, quello promosso dalla Farnesina retta dal ministro Antonio Tajani che ha investito 7 milioni e ha base a Napoli. Eventi che – tuttavia – avranno una ribalta internazionale grazie agli 85 Istituti della cultura italiani diffusi su tutti i continenti. Non è un caso che si parta il 26 e 27 maggio con il vertice Nato sulla sicurezza del Mediterraneo che aprirà ufficialmente le celebrazioni. Con la probabile presenza dello stesso Tajani. Oltre al Prefetto, gli altri membri del Comitato Nazionale Neapolis 2500, sono il maestro Pupi Avati, il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro, l’imprenditrice Maria Luisa Faraone Mennella, l’ambasciatore Pasquale Ferrara, il medico-endocrinologo Salvatore Longobardi, il giornalista corrispondente della Rai da Parigi e scrittore Gennaro Sangiuliano.

Neapolis 2500, ecco il cartellone degli eventi del Comitato Nazionale: un mese sarà dedicato a Totò

In questo scenario di Bari chiarisce che gli eventi seguono quattro direttrici: cultura, diplomazia, internazionalizzazione e imprese. «Ci siamo insediati a febbraio, è stato un tour de force, ma abbiamo messo su un programma ambizioso e articolato che darà un grande impulso al ruolo di questa città». Sul doppio comitato di Bari non ha dubbi: «Nessuna sovrapposizione con l’attività del Comune. Col sindaco ci sentiamo più volte al giorno, il nostro interlocutore non è chicchessia ma la città di Napoli. Agiamo tutti nell’interesse di Napoli». Ci sono infatti anche gli eventi del Comitato locale presieduto dal sindaco Gaetano Manfredi e già presentati.

Programma denso che durerà fino a dicembre, al netto dell’evento Nato, a giugno, il 5 e il 6 l’Unesco ha scelto Napoli per la prima «Biennale dei Patrimoni» iniziativa che si propone la tutela del patrimonio archeologico, anche subacqueo. Dentro un altro grande evento Unesco a Castel Capuano dove ci sarà la seconda conferenza mondiale sulla tutela del patrimonio anche immateriale. Il 12 e 13 giugno al centro di produzione Rai di Napoli si terranno gli “Abu Rai Days”, una due giorni con ottanta rappresentanti di emittenti di servizio pubblico, commerciali e altre organizzazioni che operano nel campo della comunicazione e dei media nell’area asiatica e del Pacifico. A settembre prende vita il progetto che si ispira agli studi e alle riflessioni di Benedetto Croce e si propone di ricostruire la storia della toponomastica napoletana tra il XIX e il XX secolo. Verrà alla luce un atlante interattivo. Il maestro Pupi Avati presenterà un documentario proprio su Croce però inquadrato dal punto do vista umano” il titolo è emblematico: «L’ultimo Natale a Casa Croce». Ottobre sarà il mese dell’omaggio a Totò – anche c’è lo zampino di Avati: un fine settimana di 24 ore ininterrotte di spettacoli tra il 4 e il 5 ottobre, in cui si esibiranno venti compagnie teatrali. La manifestazione si terrà al Teatro di San Carlo e, tra uno spettacolo e l’altro, saranno proiettati filmati sulla Napoli cinematografica. In programma anche una mostra che sarà allestita a Palazzo Reale e che successivamente verrà portata negli 85 istituti italiani di cultura sparsi nel mondo. «Credo che Totò meritasse una visibilità internazionale con una mostra su di lui – spiega Pupi Avati – e mi fa piacere il coinvolgimento delle compagnie teatrali. Napoli vanta tra i migliori registi italiani non solo del cinema di ieri, ma anche del cinema di oggi».

Med Dialogues

Ma ottobre – dal 15 al 17 – sarà anche il mese dei “Med Dialogues”. Un approfondimento e un confronto sui temi per della geopolitica, energia, sicurezza e sviluppo dove è prevista la presenza di diversi ministri degli Esteri. A dicembre, il 21, convenzionalmente riconosciuto come la data in cui è stata fondata Neapolis verrà presentato il volume, edito dalla Treccani, che racchiude una raccolta di una ventina di saggi scritti da personalità di rilievo nazionale e internazionale sulla cultura napoletana. In serbo anche una sorpresa, uno spettacolo di droni. «Ci stiamo ragionando» racconta Di Bari. Non è finita qui: il primo grande evento che porterà Napoli nel mondo sarà il concerto organizzato il 24 luglio a Yerevan in Armenia dove l’Orchestra del Teatro di San Carlo e i solisti dell’Accademia Belcanto diretti da Riccardo Frizza inaugureranno il progetto “Diffusioni”. Rimanendo tra i simboli cittadini, il San Carlo sarà protagonista con l’Università Suor Orsola Benincasa della mostra dei “Figurini teatrali”, ossia i bozzetti e disegni che testimoniano e tramandano il lavoro dei grandi maestri scenografi e costumisti.

Napoli non è solo storia ma anche scienza e innovazione: la conferenza «Il pensiero scientifico a Napoli: una tradizione lunga 2500 anni» e diverse sessioni dedicate presso gli Hub scientifici quali Iit, InnovAction hub, Agritech, Clinical Drug Trial Center, Stazione zoologica, con gli addetti scientifici delle ambasciate, porteranno la città a proporsi come città dell’Open Innovation, anche facendo leva sui brevetti e sulla presenza di imprese che puntano ad innovare. L’imprenditrice Faraone Mennella al riguardo spiega: «Abbiamo un programma autonomo – racconta – che presenteremo a breve. Il compleanno rappresenta un momento di focalizzazione sulla città che sta riscoprendo sé stessa, ma che ha la necessità di ulteriori enormi, importanti investimenti per creare sviluppo e lavoro perché non bastano solo le celebrazioni. Io vedo una disoccupazione giovanile nell’area orientale che arriva fino a Castellammare del 72%. Quindi la presenza dell’industria in momenti di cultura, dove il Governo si preoccupa di portare a Napoli le sue espressioni più importanti, sono opportunità fondamentali da cogliere anche per le imprese, a iniziare dalla difesa». L’imprenditrice incalza: «Dalla Nato sono usciti i frigoriferi, la ricerca avanzata permea tutti i settori, è l’humus fondamentale per innescare anche qui lo sviluppo. Unire impresa e ricerca serve a creare ricchezza duratura perché aprire i cantieri non basta. Fare sviluppo ci serve per unire il Paese. Se non si coniuga l’innovazione con la produzione non si creeranno mai posti di lavoro duraturi».

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