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L’importanza di generare valore condiviso: gli impegni del gruppo Nestlé in Italia nell’ambito ESG


Good Food, Good Life. È questo il purpose del gruppo Nestlè, la big del food che opera a livello internazionale e che attraverso la sua strategia di sostenibilità si impegna nella creazione di valore condiviso per la società con l’ambizione di garantire un futuro migliore per le persone, le comunità e il pianeta. Promozione della nutrizione consapevole, protezione delle risorse naturali e sostegno alle comunità locali sono alcuni aspetti dell’approccio del Gruppo che ha tradotto il percorso ESG in obiettivi misurabili e iniziative concrete lungo tutta la filiera.

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Nello specifico Nestlé riserva particolare attenzione alla decarbonizzazione delle attività produttive, all’implementazione di pratiche di agricoltura rigenerativa e allo sviluppo di soluzioni di economia circolare, come i progetti RECAP per il riciclo delle capsule di caffè e Live-Haze per la valorizzazione degli scarti agroalimentari.

Al contempo, negli ultimi anni la big ha rafforzato il proprio impegno verso il benessere dei collaboratori con iniziative di welfare aziendale, che promuovono inclusione, equilibrio vita-lavoro e crescita personale. In questa intervista Marta Schiraldi, Head of Sustainability, Safety & Health di Nestlé Italia e Malta, delinea gli assi portanti della strategia ESG del Gruppo e i risultati di queste azioni che sono stati di recente rendicontati nel primo Studio di Impatto Sociale in Italia. Il documento raccoglie dati e indicatori relativi agli impatti che le attività esg hanno generato su persone, comunità e ambiente.

Qual è la visione di Nestlé Italia in materia di sostenibilità e come si integra con la strategia globale del Gruppo?

La strategia di sostenibilità del Gruppo Nestlé, sia a livello globale che a livello locale, si basa sul principio della Creazione di Valore Condiviso. Come Gruppo, infatti, ci impegniamo per garantire un futuro migliore per le Persone, per le Comunità e per il Pianeta.

Il nostro approccio alla strategia ESG è al centro del nostro approccio al business, fondato sulla promozione di diete nutrienti, sulla protezione delle risorse naturali e sullo sviluppo delle comunità agricole dei Paesi in cui reperiamo le nostre materie prime.

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La Strategia ESG parte quindi dal nostro purpose Good Food, Good Life e si fonda su 3 Pilastri:

  • Good for people, families and pets; ci impegniamo per promuovere e sensibilizzare sull’importanza della nutrizione per le persone, fornendo informazioni accurate e pertinenti sui nostri prodotti e promuovendo un’alimentazione consapevole attraverso il sostegno all’istruzione e alla ricerca scientifica nutrizionale.
  • Good for the people and planet; ci impegniamo a proteggere le risorse del Pianeta, riducendo il nostro impatto.  
  • Good for people and communities; supportiamo il benessere delle nostre persone e delle comunità in cui operiamo.

Le persone sono al centro della nostra strategia e Nestlé, sia in Italia che come Gruppo a livello globale, si impegna a contribuire al loro benessere, impegnandosi a sostegno dell’ambiente e delle comunità in cui opera.

In quali ambiti Nestlé Italia sta concentrando maggiormente i propri sforzi per ridurre l’impatto ambientale della filiera produttiva?

All’interno del Gruppo Nestlé siamo molto consapevoli di come i sistemi alimentari siano profondamente legati alle risorse del pianeta. In questo senso, il nostro impegno si focalizza soprattutto su tre aree: la decarbonizzazione delle operazioni del Gruppo, collaborando con tutti i nostri partner lungo la filiera, la valorizzazione dei territori locali, in particolare grazie alla promozione di pratiche di agricoltura rigenerativa e di interventi a supporto del territorio, la promozione di un’economia che sia circolare, con particolare riferimento al riciclo degli imballaggi, alla riduzione della plastica vergine e alla riduzione degli sprechi in fase produttiva.

Il tema della circolarità è sempre più centrale nell’agroalimentare. Quali iniziative concrete avete adottato per promuovere un modello più circolare?

La gestione circolare delle risorse lungo tutta la nostra filiera è uno dei principali pillars della strategia di sostenibilità che il Gruppo Nestlé ha messo in atto per ridurre entro il 2030 le emissioni del 50% rispetto ai livelli del 2018, e per raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050.  

Affinché il nostro approccio sulla circolarità abbia un impatto significativo, ci impegniamo a concretizzarlo in ogni fase della nostra filiera, e non lo facciamo da soli, ma riteniamo fondamentale agire in collaborazione con i nostri stakeholders, i clienti, i consumatori, e perché no, anche i nostri competitor.  

Nel corso degli anni, abbiamo preso parte a molti progetti di circolarità, collaborando con competitors, università e centri di ricerca, start up e piccole imprese.

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Ad esempio, tramite il progetto sperimentale “Live-Haze”, gestito da cinque diverse università italiane e aziende del settore, abbiamo contribuito alla ricerca che ha come obiettivo la riduzione e la valorizzazione degli scarti agroalimentari con il loro impiego nella preparazione di mangimi per animali. Nel caso specifico, abbiamo messo a disposizione alcuni scarti di produzione del nostro stabilimento Perugina di San Sisto (PG), contribuendo – insieme ad altre aziende del settore – alla raccolta complessiva di più di 6 tonnellate di bucce di nocciola destinate al progetto.  

Un altro esempio del nostro impegno per la promozione dell’economia circolare è sicuramente rappresentato da RECAP, il primo progetto a livello nazionale focalizzato sul riciclo delle capsule di caffè in plastica, nato nel 2021 con la collaborazione tra Nestlé Italia e Illy. Nella sola fase pilota del progetto, svolta negli ultimi anni, sono state raccolte 750.000 capsule. 

Inizialmente sperimentato in 4 comuni del friulano e del giuliano, RECAP si è recentemente esteso ad ulteriori comuni della Regione Friuli Venezia Giulia e all’Emilia Romagna, con l’adesione al progetto da parte dei comuni di Bologna e Ferrara. Attualmente, nelle due regioni, sono quindi 28 i comuni coinvolti con 37 centri di raccolta delle capsule.

Come coinvolgete i vostri fornitori e partner nella transizione sostenibile e quanto è importante rivolgersi a fornitori di qualità?

Siamo convinti che la sostenibilità sia un gioco di squadra, nel quale la collaborazione porta beneficio a tutta la filiera, da monte a valle.

E per farlo, è fondamentale stabilire rapporti duraturi e solidi con tutti gli stakeholder. A partire dai fornitori: alla base di un cibo “buono” ci sono la qualità degli ingredienti, dei terreni e degli ecosistemi in cui vengono coltivati e le condizioni delle persone che li producono.

Il nostro impegno per l’approvvigionamento responsabile si basa sui principi espressi nel Nestlé Responsible SourcingCore Requirements, che stabiliscono requisiti non negoziabili e modalità di collaborazione con i nostri fornitori diretti. Questo standard si applica a 14 ingredienti chiave che costituiscono il 95% del volume annuale di materie prime acquistate dal Gruppo e prevede specifici requisiti di sostenibilità ambientale, sociale e di benessere animale.

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Entro il 2030 vogliamo che la totalità delle nostre materie prime siano approvvigionate secondo questi principi, garantendo che ogni ingrediente chiave sia in atto un sistema di tracciabilità fino all’origine e che siano implementati sistemi di dovuta diligenza in materia di diritti umani e ambiente.

Ma questo è solo un esempio di collaborazione lungo la filiera. Talvolta, per far fronte ad obiettivi comuni, anche i competitor diventano veri e propri partner: è il caso di illycaffé, con cui portiamo avanti il progetto RECAP e l’Alleanza per il Riciclo delle Capsule di Caffè in Alluminio.

Quali iniziative avete intrapreso per migliorare la gestione del packaging sia come riduzione dei materiali sia come riciclabilità?

L’impegno per la riduzione del packaging e dell’utilizzo di plastica vergine e la riciclabilità sono tra i nostri principali impegni a livello di Gruppo nell’ambito della sostenibilità ambientale.

Una delle nostre principali sfide è riuscire a ottenere risultati in termini di ecodesign, che significa sperimentare nuovi materiali, nuove tecnologie nei processi produttivi e in fase di progettazione degli imballaggi, ridurre gli spazi vuoti delle confezioni e l’overpackaging, e al contempo lavorare sulla funzionalità, tenendo sempre come caposaldo un elevato livello di sicurezza alimentare che per noi rappresenta la priorità.

Puntiamo ad avere oltre il 95% del nostro packaging in plastica a livello globale progettato per il riciclo entro il 2025 e entro la stessa data intendiamo ridurre di un terzo la quantità di plastica vergine rispetto al 2018. A livello globale, abbiamo già ridotto del 21,3% la plastica vergine nei nostri imballaggi (rispetto al 2018) e l’86,4% dei nostri packaging in plastica è progettato per essere riciclabile.  

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Per il raggiungimento di questi obiettivi, abbiamo definito 5 pilastri strategici che rappresentano le nostre linee guida verso un sistema più circolare:

  • la riduzione di materia prima utilizzata,
  • il riutilizzo dei packaging,
  • un design più funzionale che consideri anche l’innovazione dei materiali,
  • il design for recycling,
  • e infine il promuovere iniziative che incoraggino le persone, i partner, i rivenditori e i consumatori a ripensare i loro comportamenti.

Lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi imballaggi innovativi sono una parte fondamentale della nostra strategia di sostenibilità: allo scopo, Nestlé ha fondato il Nestlé Institute of Packaging Sciences, il primo del suo genere in campo alimentare. L’istituto conta circa 50 scienziati che conducono ricerche sull’impiego di nuovi materiali e la loro sicurezza, nonché sugli imballaggi più all’avanguardia. I risultati di tali studi includono nuovi sistemi ricaricabili o riutilizzabili, materiali semplificati, carte barriera ad alte prestazioni e l’impiego di materiale riciclato negli imballaggi.  

L’istituto collabora con oltre 180 esperti di packaging integrati nella rete globale di Ricerca e Sviluppo di Nestlé, nonché con istituti di ricerca, startup e fornitori.   

Sono numerosi gli esempi virtuosi che abbiamo messo in atto: ad esempio la linea di Smarties che è completamente in carta, l’utilizzo di plastica riciclata dove possibile nei nostri pack), e innovazioni di design for recycling dei nostri imballaggi, ad esempio scegliendo materiali e polimeri più idonei, semplificando la composizione dei nostri pack oppure eliminando dove possibile: sono stati diversi i nostri prodotti premiati a riguardo dal Bando CONAI per l’ecodesign negli ultimi anni (ad esempio Cioccoriso Perugina, Salsa Cremosa Gianduia Perugina e altri).   

Avete avviato diverse iniziative di welfare e sostegno rivolte ai dipendenti. Quali benefici avete riscontrato?

Il Welfare Aziendale rappresenta uno degli strumenti principali che usiamo come Gruppo Nestlé in Italia per il raggiungimento di obiettivi strategici come il gender e work-life balance, salute e benessere e mobilità sostenibile.

Il nostro obiettivo è proprio quello di strutturare iniziative e attività che abbiano un impatto positivo e concreto sulla vita professionale e privata delle persone, con l’obiettivo di creare un ambiente di lavoro sempre più flessibile che consideri le diverse esigenze di ognuno.

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Nel corso degli anni abbiamo lanciato moltissime iniziative su diverse tematiche, tra cui quelle a supporto della genitorialità e dell’abbattimento delle barriere di genere. Tutte le nostre iniziative hanno riscosso un grandissimo successo tra le nostre persone, aumentando la fiducia e la soddisfazione nei confronti del nostro Gruppo.

Basti prendere ad esempio la Nestlé Baby Leave, il congedo retribuito di 3 mesi (12 settimane consecutive) di cui può usufruire il papà lavoratore o la seconda caregiver in occasione della nascita di un figlio o dell’adozione di un minore; dopo solo un anno dall’introduzione della policy, il grado di soddisfazione è stato altissimo, e tutti i papà coinvolti hanno affermato che lo consiglierebbero ai propri colleghi, oltre che ad aver notato un miglioramento nella gestione dei carichi in famiglia.

L’implementazione di politiche e iniziative come questa non solo aumentano la soddisfazione dei dipendenti, ma anche la fiducia e l’orgoglio delle nostre persone nei confronti dell’azienda, mentre, per l’azienda, responsabilità sociale, attrattività nel mercato del lavoro, e retention per i propri dipendenti sono stati solo alcuni dei tanti benefici ottenuti.

In che modo comunicate l’impegno e i risultati in tema di sostenibilità ai consumatori e agli stakeholder? Sostenete anche iniziative di educazione alimentare e ambientale?

Nel 2024, abbiamo pubblicato il nostro primo Studio di Impatto Sociale, “Il nido che condividiamo”, realizzato in collaborazione con LUISS Business School e SCS Consulting. Nel report, abbiamo sintetizzato e raccontato i diversi ambiti del nostro impegno sociale e di welfare aziendale, attraverso cinque macro-aree: benessere delle persone del Gruppo Nestlé in Italia e delle loro famiglie, supporto alle comunità locali, educazione alimentare, salute e benessere nutrizionale, sicurezza sul lavoro. 

Nel report si può vedere come, nel 2023, il Gruppo Nestlé in Italia abbia destinato oltre 3,5 milioni di euro per attività sociali, tra le quali citiamo solo per esempio:

  • Progetti di educazione nutrizionale: attraverso i progetti Nutripiatto e A scuola di Acqua il Gruppo promuove stili di vita alimentari bilanciati e sostenibili tra gli alunni delle scuole italiane primarie e secondarie (71.976 studenti sensibilizzati nel 2023).
  • A scuola di Petcare: 70.000 bambini (nel 2023) sensibilizzati all’attenzione e alla cura verso gli animali da compagnia nelle scuole italiane primarie e secondarie.
  • Restauro di beni culturali: attraverso l’iniziativa “Nelle mie mani”, il nostro brand Nescafé ha intrapreso un percorso per rigenerare aree urbane in tutta Italia. Nel 2022 è stato riqualificato il playground Canova a Trento, mentre nel 2023 il Centro di Aggregazione Pecetta a Milano che nel 2023 è stato utilizzato da circa 12.000 persone.

Si tratta solamente di alcune delle iniziative che portiamo avanti come Gruppo per rendere concreto il nostro impatto positivo sulla società e l’ambiente che ci circonda, un impegno che permea tutta la nostra attività aziendale.

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